Pecus

Il termine è stato scelto come acronimo del progetto per il suo significato letterale, dal latino “pecora, bestiame, armento, gregge” che unisce trasversalmente animali, uomini e paesaggi attraverso il tempo. Le greggi, sin dalla tarda preistoria fonte di ricchezza posseduta e scambiabile e di sostentamento, si spostano lungo antichissimi percorsi, plasmando il paesaggio tra le alte terre e le pianure. Con loro si muovono persone, semi, piante, idee, modelli, oggetti e parole.

La lana rappresenta sin dalla tarda preistoria una materia prima di grande rilevanza e una notevole fonte di ricchezza. Già certamente utilizzata nel Neolitico, è tuttavia tra età del Rame ed età del Bronzo che la produzione e lavorazione della lana abbandonano la sfera delle attività domestiche e di sussistenza a carattere familiare, assumendo un ruolo centrale nell’economia delle comunità antiche. L’importanza dell’allevamento ovino transumante, dell’industria e del commercio laniero in età romana è testimoniata dalle evidenze epigrafiche e documentarie: si pensi al De re rustica di Varrone – egli stesso proprietario di greggi che dal Reatino venivano stagionalmente spostate in Apulia – fra le principali fonti di conoscenza per lo studio della Transumanza. Tra età tardoantica e Medioevo i tentativi di regolamentare e proteggere l’industria armentizia sono stati numerosi; è tuttavia nel 1447 con l’istituzione della Regia Dogana della Mena delle Pecore di Puglia che l’economia pastorale del Sud venne completamente riorganizzata. Si posero le basi per la creazione di ingenti ricchezze e di un sistema sovraregionale attorno al quale, ciclicamente, la vita di molta parte del Mezzogiorno d’Italia ha ruotato sino alla prima metà del Novecento. La lana costituiva il prodotto più importante dell’allevamento ovino transumante e una delle maggiori voci del commercio estero: rappresentava la base della fortuna di molte famiglie di mercanti campani, abruzzesi, veneziani, bergamaschi. Di questo mondo scomparso con l’arrivo sui mercati europei delle lane dall’emisfero australe, restano i segni sul paesaggio – i tratturi, le taverne, i grandi complessi masseriali, le poste, gli jazzi – spesso precedenti alla stessa istituzione delle Dogana ma ancora oggi elementi essenziali in grado di influenzare fortemente l’organizzazione degli insediamenti e delle vie di movimento.

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