I tratturi formano una fitta rete di interconnessioni utilizzate in Italia centro-meridionale almeno da età pre-romana. Un contesto eccezionale per una ricerca interdisciplinare e diacronica, volta a definire possibili modelli di paesaggi antichi e la loro evoluzione fino allo stato attuale. Nonostante l’impatto antropico del dopoguerra, le aree attraversate dai tratturi hanno mantenuto la loro integrità, venendo a costituire un sistema di alto valore materiale e immateriale, in cui gli aspetti paesaggistici e culturali si intersecano e si sovrappongono. Il tratturo Pescasseroli-Candela, terzo in lunghezza tra i Tratturi Regi e in uso almeno fino agli anni ‘60 del Novecento, è ancora ben riconoscibile sul territorio: si snoda lungo aree interne, meno colpite da infrastrutture interferenti. PECUS promuoverà la valorizzazione della rete tratturale italiana, anche attraverso la costante collaborazione con le Soprintendenze competenti per territorio. L’iniziativa nasce dalla possibilità di condurre indagini scientifiche in diversi contesti di notevole rilevanza storico-ambientale, strettamente legati alla transumanza e situati nei pressi del tratturo Pescasseroli-Candela:
- gli stazzi presso il Valico di Godi (Scanno, AQ);
- tre masserie tuttora attive nel Tavoliere, in provincia di Foggia: due masserie presso Lucera (Masseria “I Pavoni” e Masseria “Posta di Torrebianca”), notevoli dal punto di vista storico-culturale ed economico; e una terza nelle vicinanze di Cerignola (Masseria “Sogiro-Graziani”), dove recenti indagini archeologiche hanno rivelato la presenza di un insediamento riferibile al Neolitico antico/medio;
- un pascolo arborato nel Comune di Pescasseroli (AQ), noto come “Bosco della Defensa”, esempio rilevante di paesaggio silvo-pastorale italiano.
Pecus si inserisce nel quadro delle iniziative volte a favorire la valorizzazione della rete tratturale in genere e del Tratturo Pescasseroli-Candela in particolare, anche attraverso il recupero dei suoi compendi architettonici/funzionali esistenti lungo il percorso tra Abruzzo, Molise, Campania e Puglia. Una prima fase di studio sarà finalizzata ad approfondire la conoscenza delle aree storicamente interessate dalle pratiche della transumanza e ad affinare un modello facilmente replicabile, utile a guidare lo sviluppo di un turismo eco-sostenibile. In tal senso Pecus sostiene, aderendovi, il Programma di Sviluppo Integrato Terre Rurali d’Europa – T.R.E. “Vie e civiltà della transumanza patrimonio dell’umanità”, delineato dall’Agenzia per lo Sviluppo Rurale Moligal, e attualmente parte di un più ampio progetto transnazionale oggetto di candidatura al patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO (alcune delle attività di PECUS ne implementeranno il piano di salvaguardia). La ricerca rientra inoltre nell’ambito della Convenzione di Faro, con particolare riferimento agli artt. 7-10 e 13 comma c.