Presso la propria masseria nell’agro di Cerignola, la famiglia Graziani custodisce dalla prima metà del Novecento un importante nucleo di materiali, frutto di raccolte di superficie condotte durante le arature. Si tratta di oltre 3000 reperti – frammenti ceramici, manufatti in pietra, concotti e residui di incannucciata – in gran parte riferibili al Neolitico antico e medio e, in misura minore, a età protostorica e storica. I manufatti ceramici neolitici sono stati oggetto di uno studio sistematico, al fine di definire in via preliminare le fasi archeologiche attestate nel villaggio trincerato. Il nucleo più consistente di frammenti è riferibile al Neolitico antico e raccoglie reperti decorati con motivi impressi o dipinti. Le forme ricostruibili consistono per lo più in grandi contenitori (dolii, olle) e meno frequentemente in scodelle e ciotole. I materiali inquadrabili nel Neolitico medio –scodelle, ciotole, olle di piccole o medio grandi dimensioni con decorazioni dipinte – costituiscono un altro notevole complesso. Scarsi sono invece i reperti ceramici attribuibili al Neolitico finale. L’industria in pietra scheggiata è composta sia da debitage laminare che da scheggia. Sono presenti anche alcune asce in pietra levigata e una discreta quantità di macine, macinelli e percussori. Lo studio preliminare dei manufatti colloca la frequentazione del sito fra Neolitico antico e medio; l’area è stata in seguito oggetto di probabili nuove occupazioni in età protostorica e storica.